bio.
Fin da bambina ho sempre avvertito un'attrazione magnetica per i colori e per le emozioni che essi trasmettono, da soli o in abbinamento con altri colori e forme.
Da adulta intraprendo un viaggio di conoscenza concreto e pratico sul potere del colore, inizialmente frequentando la Scuola d'arte del Maestro Pino Cannatà.
Mi concentro sull'astrattismo informale e l'arte materica, alla ricerca della bellezza, dell'energia e delle danze armoniche cui è possibile dare vita.
Attraverso le mie carte e le mie opere materiche aspiro a far emergere il moto di ribellione femminile che definisco "gentile". L’utilizzo di colori, che accoppiati tra loro possono sembrare insoliti, e l’uso di materiale tipicamente femminile e non, permette di far emergere l’intimità, la gentilezza e la ricerca della spiritualità creativa di ogni donna.
Credo nella necessità di manifestare sempre di più, in ogni maniera e in ogni luogo, l'inammissibilità di ogni forma di prevaricazione nei confronti dell'universo femminile.
Sono convinta che sia necessario un cambiamento culturale che inizi proprio da noi donne: se nessuno lo fa per te, devi farlo tu per te stessa.
Si tratta di conquistare una consapevolezza più profonda e di dar voce alla nostra essenza; di superare molti schemi precostituiti, senza però rinunciare alla nostra femminilità e allo spirito creativo di cui è portatrice.
Sono un’artista femminile, non femminista.
Credo nella gentilezza di ogni moto: nessuna prevaricazione, nessun andare contro.
Il mio è un inno al camminarci a fianco.